Relazioni sociali: come può fare amicizia il mio bambino?
Quanto sono importanti gli amici per i bambini? Come si fa a fare amicizia? E cosa devono fare quei genitori preoccupati perché i figli non socializzano? Famigros l'ha chiesto alla pedagoga Anna Noss.
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Innanzitutto, avere amici è importante per tutti i bambini?
La risposta tout court è no (ride). Dipende dalla fascia di età; i bambini sono comunque estremamente diversi nello sviluppo. Un bambino di sette anni può essere, per natura, come uno di nove e viceversa. In generale, per i bambini sotto i sette anni sono importanti i compagni di gioco, non tanto gli amici in senso stretto.
Il concetto di amicizia quindi non esiste nei bambini piccoli?
No, giocano più per sé stessi. Crescendo si divertono a giocare anche con gli altri, ad esempio calandosi in giochi di ruolo, ma condividono semplicemente il gioco con chi è vicino o sembra simpatico. Il concetto di "amicizia" è piuttosto degli adulti. Anche se ci sono bambini che già a 5 anni hanno degli "amichetti", questo stretto legame con gli amici è secondario rispetto a quello con i genitori o le persone di riferimento: a cinque anni, i bambini di solito possono vedere e considerare importante solo una persona alla volta, e di solito si tratta di loro stessi.
In generale, per i bambini è facile fare amicizia?
Credo che, come per noi adulti, dipenda molto dalla personalità. Oltre al carattere, è decisiva l'educazione ricevuta in famiglia. Molti bambini hanno solo un amico stretto o nemmeno uno, eppure sono felici. Di norma, i bambini entrano in contatto tra loro in modo del tutto naturale. A volte ci vuole solo un po' di tempo. Verso i 12 anni, le amicizie diventano piuttosto importanti per la stragrande maggioranza dei bambini.
Quali "abilità" sono necessarie per fare nuove amicizie?
Avere la propria opinione, ma essere in grado di accettare le opinioni altrui e trovare un accordo: sono tutte cose che fanno parte dello sviluppo e costituiscono la base delle amicizie. I bambini acquisiscono queste capacità pressoché esclusivamente con il gioco. A partire dagli otto anni circa iniziano ad acquisire le competenze sociali e quindi anche la capacità di risolvere i conflitti. Questo è un presupposto importante per le amicizie, anche in seguito. È fondamentale che i bambini abbiano un buon rapporto con i genitori, senza però che noi adulti interferiamo troppo (ride).
Cosa si può fare come genitori se si ha la sensazione che il proprio bambino non abbia amici?
Se come genitori siete preoccupati che il vostro bambino possa sentirsi solo, dovreste riflettere con attenzione e chiedervi innanzitutto: è il mio bambino a soffrirne o sono io? Se si lascia ai bambini il tempo di approcciarsi agli altri senza fare pressioni, di solito trovano anche gli amici con cui stanno davvero bene insieme.
E se invece non succede e il bambino ne soffre?
Allora è importante essere genitori presenti e prendere sul serio la situazione, senza causare ulteriore stress, ma mostrandosi come porto sicuro per il bambino. Se si sente triste o arrabbiato, date spazio a questo sentimento e non cercate subito ragioni o soluzioni. Spesso diamo per scontato che gli amici debbano essere nella stessa classe, ma invece un contesto diverso dalla scuola, come un nuovo hobby, per esempio gli scout, o un'associazione sportiva, possono rivelarsi una svolta nella socializzazione del bambino.
Cosa succede se i bambini hanno amici che a voi, come genitori, non piacciono?
I bambini e gli adolescenti a volte cercano amici con i quali entrare in competizione o dai quali sentirsi ammirati. Ecco un’altra buona occasione per porsi in ascolto e osservare: come sta il mio bambino? Finché non si mette nei pasticci, anche questo fa parte dello sviluppo. Può anche essere un’occasione per trasmettere i propri valori e, se necessario, porre dei limiti, ad esempio se il bambino in compagnia dei suoi amici si comporta in un modo che disapprovate. Se abbiamo e manteniamo un buon rapporto con i figli, queste conversazioni possono essere molto preziose.
A proposito di amicizia, gli adulti hanno da imparare dai bambini?
Molto! Per esempio, ammiro il fatto che i bambini siano completamente privi di pregiudizi, atteggiamento che noi adulti dovremmo imparare.
Non importa quanto una persona guadagni o quale sia il suo background culturale. Ciò che conta è capire se ci si sente a proprio agio con lei.. I bambini vivono il presente, sia nelle relazioni tra loro che con gli adulti. Ma credo che la cosa più importante, quando accompagniamo i bambini nella vita, sia che imparino ad amarsi e ad accettarsi per quello che sono, costruendo una sana autostima. Un bambino che sa: "Vado bene così come sono", consapevole dei propri sentimenti e che li accetta, cresce sano. E se un bambino sta bene con sé stesso, di solito anche gli altri bambini stanno volentieri con lui. Per noi adulti è esattamente la stessa cosa.
Come posso aiutare mio figlio a fare amicizia?
- Dai al bambino dello spazio e del tempo per incontrare i coetanei e stringere amicizie (per es. sulla strada per andare e tornare dalla scuola) ma anche per coltivarle (per es. permettendo visite a casa).
- Orientati in base al carattere del bambino (quanto sente il bisogno di avere contatti sociali?).
- In caso di bambini più piccoli: favorisci consapevolmente il contatto con gli altri incontrandoti con genitori di bambini della stessa età in piscina o al parco giochi.
- Incoraggia il bambino a incontrarsi con i coetanei. Osserva che cosa gli piace fare. Gli piace giocare con i Lego? Chi gli somiglia di più nella sua classe?
- Se a scuola non riesce a fare amicizia: ripiega sulle attività per il tempo libero, come lo sport, durante il quale tuo figlio si sente a proprio agio e può incontrare bambini che condividono le stesse passioni.
- Cosa evitare: non tentare di conquistare amici "comprandoli" con piccoli regali. "I genitori devono avere fiducia nel fatto che i bambini riusciranno a fare amicizia con le proprie forze", sostiene la coach per genitori Kathrin Berweger.
- "Gli altri non mi fanno mai giocare con loro": in caso di affermazioni di questo genere da parte del bambino è meglio rivolgersi subito all'insegnante. Per valutare meglio la situazione come genitore, poni delle domande riferendoti a una scala, per es.: "Su una scala da 0 a 5, quanto trovi difficile giocare con gli altri?" (5 significa "difficilissimo", 0 "facile"). Se il bambino risponde "3" forse è in grado di risolvere la situazione da sé, se risponde "5" ha bisogno di sostegno. Con la domanda "Come fai ad arrivare da 3 a 1?" i bambini sono incoraggiati a trovare le proprie soluzioni.
Stringere e coltivare le amicizie a scuola
Giochi che i bambini possono fare insieme durante la ricreazione
- Giochi con l'elastico
- Gioco del mondo e simili
- Giochi con la palla
- Salto con la corda
- Acchiapparello e simili
- Giochi con le biglie
Altre idee per coltivare le amicizie
- Libro di barzellette: ridere è divertente e fa bene!
- Libro degli amici: battute divertenti, bei disegni, informazioni interessanti... con il libro degli amici i bambini raccolgono ricordi dei loro compagni di scuola.
- Pokémon: collezionare le ambitissime carte, scambiarle e discutere delle abilità dei personaggi sono attività che uniscono.
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