Escursione

Museo del folclore dell'Appenzello

Il Museo del folclore dell'Appenzello offre una panoramica sulla storia della cultura contadina locale. La maggiore attrazione è la ricostruzione originale di una capanna alpina secolare, dove i visitatori possono produrre da sé il formaggio.

La regione dell'Appenzello è nota per il suo formaggio fresco, che i locali mangiano "mitsamt em Täller", che significa "con il pane". Se siete interessati alla produzione tradizionale del formaggio e alle tradizioni contadine, siete nel posto giusto.

Informazioni utili

Periodo dell’evento

Indicato per

0-18+

Parcheggi

Sono disponibili dei parcheggi

Fermata trasporti pubblici più vicina

Stein AR, Post

Informazioni utili

Periodo dell’evento

Indicato per

0-18+

Parcheggi

Sono disponibili dei parcheggi

Fermata trasporti pubblici più vicina

Stein AR, Post

Cartina Google Maps

Caricamento della cartina...

Come arrivare

Parcheggi

Sono disponibili dei parcheggi

Fermata trasporti pubblici più vicina

Stein AR, Post

Contatto

Indirizzo

Appenzeller Volkskunde-Museum
Dorf
9063 Stein AR

Telefono

+41 71 368 50 56

Famigros non può garantire la correttezza delle informazioni riportate sopra. Ti invitiamo a verificare orari d'apertura e prezzi direttamente sulla pagina web ufficiale dell'organizzatore. Scrivi a famigros.ausfluege@mgb.ch per segnalare eventuali modifiche.

Infrastruttura

An diesem Ort sind folgende Infrastrukturen vorhanden.
Parcheggi personali
WC
Vista

Al centro del museo si trova una capanna alpina risalente a quasi 400 anni fa, completamente arredata e funzionale, nella quale viene realizzato il formaggio "dal vivo" come si faceva una volta sull'Alpe. Il casaro spiega come si fa. I visitatori possono provare il siero di latte, un liquido curativo che si separa dal formaggio durante la sua preparazione.

Il casaro è presente ogni mercoledì e sabato pomeriggio dalle 13.30 alle 16.00 nella famosa capanna alpina originale (da novembre a marzo solo il sabato pomeriggio).

Ma il formaggio non è l'unico elemento interessante: al Museo del folclore dell'Appenzello potete farvi un'idea della cultura contadina della regione dell'Appenzello. Inoltre nei suoi locali, con l'ausilio di una guida esperta, s'impara a conoscere i suoni dello jodel naturale, del “talerschwingen” (monete fatte ruotare in un recipiente) e dei campanacci. La tradizione non è mai stata così tangibile.

Inoltre, si ottiene una panoramica sulla cultura della malga e i dipinti pastorali.

La cultura folcloristica dell'Appenzello s'identifica fortemente con quella contadina, in particolare con quella pastorale, che attorno al 1800 trovò un'identità a sé stante per svilupparsi nel XIX secolo in un elemento culturale caratterizzante della regione rurale e prealpina della Svizzera orientale.

Il Museo del folclore di Stein documenta questa cultura pastorale nelle sue espressioni di carattere artigianale e manifatturiero. Gli elementi centrali sono il caseificio alpino e gli utensili e i recipienti utilizzati per quest'arte: secchi, stoviglie per il formaggio, bigonce, brente, zangole, ecc. realizzati da secchiai.

Viene inoltre fornita una panoramica degli ornamenti per animali e persone tipici della regione: sonagli, cinturini per sonagli, bretelle, collari per cani e monili tradizionali.

La pittura pastorale è uno dei risultati più straordinari della ricca cultura folcloristica dell'Appenzello. Qui, nel XIX secolo, si sviluppò una tradizione pittorica unica interamente attribuibile alla classe contadina. I committenti di queste opere erano contadini e pastori che desideravano veder rappresentato il loro mondo reale o ideale: i loro averi, principalmente il bestiame, l'Alpe (il paesaggio), i sentieri alpini, la fattoria, la "Heemet" (il luogo natìo o la casa natale).

I pittori erano artigiani rurali che si erano specializzati in questo genere e che, nell'arco di due o tre generazioni, fondarono una scuola di pittura contadina nell'Appenzello, il cui stile è ancora oggi tipico di un'arte popolare.

Foto: Appenzellerland Tourismus/Christian Perret

Più escursioni, più avventure

Vai!