Escursione

La capanna della Valle di Binn, la «valle dei tesori»

Il sentiero che conduce alla capanna della Valle di Binn fa brillare di stupore gli occhi dei bambini. Passando vicino alle marmotte e a fiori alpini è possibile anche raccogliere pietre luccicanti.

Binn si trova in una mistica valle laterale del distretto di Goms nell’Alto Vallese. La capanna CAS sorge in fondo alla Valle di Binn, nota anche come la «valle dei tesori nascosti», perché vi sono stati rinvenuti minerali rari e spettacolari. Chi cammina attraverso questo paradiso naturale tenendo gli occhi ben aperti scoprirà non solo una straordinaria varietà di piante e di animali di montagna, ma anche pietre e cristalli luccicanti e dai magnifici colori. Tra laghetti montani, vette innevate e boschi potrai andare alla ricerca di minerali con i tuoi bambini oppure goderti semplicemente con loro la magnifica vista della Punta d’Arbola.

Informazioni utili

Periodo dell’evento

Indicato per

4-18+

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Fermata trasporti pubblici più vicina

Binn

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Contatto

Indirizzo

Binntalhütte SAC

3996 Binn

Telefono

+41 27 971 47 97

Famigros non può garantire la correttezza delle informazioni riportate sopra. Ti invitiamo a verificare orari d'apertura e prezzi direttamente sulla pagina web ufficiale dell'organizzatore. Scrivi a famigros.ausfluege@mgb.ch per segnalare eventuali modifiche.

Delle informazioni aggiuntive sono disponibili sul sito web dell’organizzatore.

Infrastruttura

An diesem Ort sind folgende Infrastrukturen vorhanden.
Ristorante
WC
Vista

Dalla cava dei minerali al rifugio CAS della Valle di Binn

L’escursione della durata di circa 4 ore che porta alla capanna del CAS inizia a Binn, passa da Fäld e segue un sentiero didattico da Imfeld alla cava di minerali di Lengenbach, dove, insieme ai tuoi bambini, potrai immergerti nel magico mondo delle pietre. Al più tardi nell’area in cui si possono spaccare le pietre, poco prima della cava, anche i tuoi bambini si trasformeranno in piccoli geologi. Qui si può infatti cercare il luccicante «oro degli stolti»: la pirite. Il percorso verso la capanna prosegue, a tratti un po’ ripido, attraverso un bel bosco di larici fino a raggiungere gli alpeggi di Brunnebiel e Freichi. Un piccolo laghetto artificiale invita a una sosta e a un picnic. E chissà, forse potrai avvistare già qui le prime marmotte. Si riprende poi il cammino per Chiestafel dove si abbandona la strada carrabile e, dopo aver attraversato il torrente Turbewasser, si percorre una zona della valle caratterizzata da sabbie dolomitiche. Per raggiungere la capanna della Valle di Binn si deve prendere una diramazione del sentiero verso destra e attraversare il torrente Binna. Le rive del torrente sono il luogo ideale per una sosta: lì i bambini potranno giocare a costruire pupazzi di pietre o a deviare con i sassi il corso dell’acqua. Dopo aver attraversato anche altri torrentelli si vede già la capanna lontana ancora solo un quarto d’ora di cammino. Giunti a destinazione verrai accolto cordialmente con tè e sciroppo gratuito e potrai goderti la magnifica vista sull’imponente massiccio della Valle di Binn, la Punta d’Arbola.

La Valle di Binn: inquietante e bellissima

Per il pernottamento dei suoi ospiti la capanna CAS dispone di 50 posti letto. Durante il periodo in cui la capanna è custodita vengono offerti cibi e bevande. Prenotando anticipatamente si può usufruire anche della pensione completa. Domanda al custode della capanna se durante la cena vi potrà raccontare qualche storia inquietante! La Valle di Binn non è infatti ricca solo di minerali, ma anche di spiriti buoni e maligni. Lo si deduce comunque dalle innumerevoli storie e saghe della regione. Gli abitanti originari della Valle di Binn, che ogni anno per lunghi mesi rimanevano isolati dal mondo a causa delle enormi masse di neve che ricoprivano i pendii delle montagne, credevano agli spiriti degli antenati defunti. Ma ascolta le storie del custode solo se non sei impressionabile e non rischi poi di passare la notte insonne! Il giorno seguente dovrai essere fresco e riposato per poter affrontare il cammino di ritorno.

Foto: Club Alpino Svizzero CAS

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