Aventicum: Rovine romane
Anche noi eravamo Romani: La capitale dell’Elvezia era Aventicum, l’attuale Avenches. Le numerose rovine sono testimonianza di un'antica grandezza.
Prospero commercio, fiorenti attività artigianali, circa 20 000 abitanti, splendide dimore e templi, cinta muraria lunga oltre cinque chilometri, alta fino a sette metri e munita di 73 torri: questo era Aventicum, l’attuale Avenches, 2000 anni fa, capitale degli Elvezi e colonia romana. L’eccellente rete di vie di comunicazione e commerciali rese la città un importante centro economico, spirituale e culturale dell’epoca. Le rovine romane sono accessibili gratuitamente. L’anfiteatro ospita oltre 10 000 spettatori e ogni anno vi si tengono rinomati festival musicali del genere più vario, dall’opera lirica al rock più scatenato.
Informazioni pratiche
Cartina Google Maps
Come arrivare
Parcheggi
Non sono disponibili parcheggiFermata trasporti pubblici più vicina
Avenches, EMS Marc-AurèleContatto
Indirizzo
RömermuseumAvenue Jomini 6
1580 Avenches, Waadt
Telefono
Sito web
Famigros non può garantire la correttezza delle informazioni riportate sopra. Ti invitiamo a verificare orari d'apertura e prezzi direttamente sulla pagina web ufficiale dell'organizzatore. Scrivi a famigros.ausfluege@migros.ch per segnalare eventuali modifiche.
Consigli
Sulla Homepage potete trovare l’offerta delle varie visite guidate.
Infrastruttura
La fondazione della città di Aventicum si ricollega probabilmente al fallito tentativo di esodo degli Elvezi nel 58 a.C. e al loro ritorno alla terra di origine. Il nome stesso deriva da Aventia, la divinità tutelare celtica. Aventicum era la capitale degli Elvezi.
Intorno al 15 a.C., il territorio dell’attuale Svizzera era annesso all’Impero Romano e suddiviso in cinque diverse province: I Grigioni e gran parte della Svizzera orientale si trovavano nella provincia di Rezia, il Ticino e le valli alpine meridionali dei Grigioni appartenevano all’Italia settentrionale, il Vallese alle cosiddette Province Alpine e Ginevra alla Gallia Narbonese. L'altopiano tra il Giura e le Alpi (territorio degli Elvezi) così come la regione di Basilea (territorio dei Raurici) furono annessi dapprima alla Gallia Belgica, in seguito alla Germania superiore. Probabilmente la popolazione di Aventicum discendeva in gran parte dagli Elvezi.
Documenti storici datano la costruzione di un impianto portuale e della tipica rete stradale romana a forma di griglia di Avenches intorno al 5/6 d.C. La pietra utilizzata per la costruzione proviene principalmente dal Giura. Ampie parti dell’area urbana presentavano un sottosuolo umido. Per assicurare una maggiore stabilità, il terreno fabbricabile veniva spesso rinforzato conficcandovi pali di quercia che si sono perlopiù ben conservati, consentendo una datazione esatta per mezzo della dendrocronologia (studio della formazione annuale degli anelli degli alberi).
Intorno al 30-50 d.C., sotto il dominio degli imperatori Tiberio e Claudio, Aventicum raggiunse una prima fase di splendore. Ne è testimonianza il monumentale gruppo scultoreo imperiale che adorna il foro.
Fino al 6° secolo Avenches fu sede episcopale. Nel 7° secolo comparve il nuovo toponimo Wibili, che diventò in seguito Wiflisburg.
Nel 16° secolo sorse l’interesse per le rovine archeologiche della città romana di Aventicum. Nel 18° secolo si iniziarono i primi scavi, che continuarono in maniera sistematica soltanto dopo la fondazione della Associazione Pro Aventico, nel 1885. Il museo romano venne inaugurato già nel 1824.
Foto: Office du Tourisme du Canton du Vaud/Paul Lutz, SMRA