Quarto anno del bebè

Sgridare? Sì, ma nel modo giusto!

Cosa fare quando il bambino è, come suo solito, intrattabile, non fa quel che gli si dice o addirittura risponde male? È del tutto normale sgridare i figli per inviare un messaggio chiaro e fissare dei limiti. O forse no? Facciamo chiarezza.

Informazioni utili

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L'essenziale in breve

  • Anche nei momenti di conflitto, i genitori sono d'esempio ai figli
  • Sgridare non è sbagliato. Esistono però modi sbagliati di farlo.
  • Puoi rimproverare tuo figlio, ma senza criticarne le capacità o la personalità.

Siamo sinceri: chi non ha mai dato al proprio figlio una sonora strigliata? Chi non ha mai alzato la voce per poi pentirsene? Sgridare un bambino non è mai bello. Eppure, di tanto in tanto, un genitore arriva al punto in cui una lavata di capo sembra l'unica soluzione. Ma le sgridate possono nuocere ai bambini e dunque sarebbe meglio evitarle?

Sgridare non è sbagliato – basta farlo nel modo giusto

Tranquilli: le sgridate non nuocciono ai bambini, a patto di seguire alcune regole. L'importante non è se si sgrida o meno, quel che conta è come lo si fa. Strepitare o addirittura usare parolacce non aiuta di certo. Se un bambino viene sempre rimproverato a suon di strilli, finirà per convincersi che quello è il modo più normale di litigare e di affrontare i conflitti. È evidente che così non si fornisce certo un buon esempio. 

Meglio allora lasciar correre, reprimere emozioni come la rabbia e assecondare il bambino? Naturalmente anche questo è sbagliato. Così facendo, infatti, i sentimenti negativi si accumulano talmente che prima o poi la diga si rompe e si perdono le staffe. Come sempre, l'ideale è trovare una via di mezzo.

Mantenere un atteggiamento calmo e obiettivo: quel che conta è il qui e ora

Mantieni la calma. Parlando con voce ferma, pacata e un po' più profonda del solito, cerca di spiegare a tuo figlio dove ha sbagliato e come avrebbe dovuto comportarsi. Questo va fatto anche se può risultare difficile: restare quanto più possibile obiettivi quando si critica o si sgrida è la soluzione migliore. Assolutamente da evitare, invece, sono le critiche rivolte alle capacità del bambino in generale o addirittura alla sua personalità. Inoltre è importante non tirare in causa altre situazioni simili a quella attuale. Il bambino ha già commesso quello sbaglio? Anche se si è tentati di evidenziarlo, al momento la questione non è rilevante. Quel che conta è il qui e ora.

Ogni genitore ha il proprio carattere: alcuni sono impulsivi e si adirano facilmente, altri più miti e riservati. Questi tratti si riflettono inevitabilmente nel tipo di educazione che viene impartita ai figli. Per imparare a sgridare mantenendo il giusto equilibrio tra severità ed empatia, i genitori devono svolgere un costante lavoro su se stessi. Fare finta non serve a nulla, perché il bambino si accorge subito quando la mamma o il papà non si comportano con naturalezza.

I bambini devono sperimentare i conflitti

Un bambino deve imparare che gli altri possono anche non approvare le sue azioni. Inoltre, deve sperimentare i conflitti, perché essi fanno parte della vita: deve imparare che le persone hanno vedute ed esigenze diverse. L'importante è insegnargli ad affrontare le critiche, le liti o le divergenze di opinioni nel modo più costruttivo possibile. In fin dei conti, i contrasti sono un'occasione per conoscere meglio il prossimo e, nel migliore dei casi, per rinsaldare i rapporti attraverso l'empatia. Il bambino deve capire che è giusto far notare quello che ci infastidisce. Soffocare costantemente i conflitti non fa che peggiorare la situazione.

Il modo giusto di sgridare

  • Mai criticare la personalità dell'altro per correggere un comportamento errato. Dare del pigro, dello sciocco o del testardo è del tutto fuori luogo.
  • Gridare è un segno di debolezza e spaventa i bambini. I nostri figli rimangono più colpiti da ciò che diciamo loro se ci esprimiamo con calma e chiarezza.
  • Evitare gli sproloqui! Ai bambini rimangono più impressi i discorsi brevi e concisi.
  • Restare nel qui e ora! Il passato è passato. Nell'affrontare un conflitto, meglio non rispolverare vecchi dissapori.
  • L'affetto non c'entra niente! Mai instillare nel bambino il dubbio che la sgridata nasca da una mancanza di affetto da parte del genitore.
  • Mettere la parola fine ai conflitti! Dopo la sgridata deve tornare il sereno.
  • Vietato fingere! I bambini conoscono bene i propri genitori e si accorgono quando questi si mostrano diversi da come sono veramente.

Quando ci vuole, ci vuole: litigare nel modo giusto

Sgridare è una cosa, litigare un'altra. Con i figli o con il proprio partner, scontrarsi è sempre spiacevole, ma a volte inevitabile. Come nel caso dei rimproveri, anche quando si litiga sarebbe meglio evitare alcuni comportamenti e affermazioni:

  • Non ferire l'altro deliberatamente. Offendere (magari in reazione a un'altra offesa) è controproducente e dà avvio a una spirale negativa.
  • Risalire alle cause del litigio. Chi si sente ferito e quali sentimenti sono stati offesi? Qualcuno si sente trattato ingiustamente? Da dove scaturisce la rabbia che si avverte nell'aria? I genitori possono aiutare i figli facendo le domande giuste e dimostrandosi capaci di ascoltare.
  • Ricordarsi i pregi dell'altro. Per attenuare la rabbia, proviamo a concentrarci su quello che apprezziamo della persona con cui siamo in contrasto. In questo modo, forse, ci riuscirà più facile restare obiettivi e tendere la mano in un gesto conciliante.
  • Immedesimarsi nell'altro. L'empatia si impara sforzandosi di cambiare il proprio punto di vista. Che cosa pensa o prova la persona che ci sta davanti? Con i bambini è possibile proporre questo scambio di ruoli in chiave giocosa, senza arrivare allo scontro.
  • Fare autocritica. Con i bambini è utile anche riflettere sul proprio comportamento davanti a loro, esortandoli a fare altrettanto.
  • Lasciar parlare l'altro e stare ad ascoltarlo.
  • Scendere a compromessi. Se praticabile, questo è il miglior metodo per risolvere i conflitti, perché coinvolge tutte le parti in causa. Ma esistono situazioni in cui questo approccio, semplicemente, non funziona.
  • Chiedere scusa. In molti casi, ognuno può perlomeno fare un piccolo passo verso l'altro, anche se ciò impone di superare le proprie resistenze. Con i figli, i genitori possono cercare il modo migliore per scusarsi e fare pace: un fiore, una foto, un abbraccio?

Foto: Getty Images

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