Consigli per la scuola

Preparazione alla scuola media: come affrontare il passaggio

In primavera per numerosi allievi e allieve delle elementari è tempo di pensare al proseguimento della carriera scolastica. I consigli della psicologa Stefanie Rietzler agli allievi/alle allieve – e ai loro genitori – preoccupati per il passaggio alla scuola media.

Quali sono i timori di allievi/allieve e genitori?

Per molte famiglie il passaggio alle medie è un evento emozionante. Alcuni genitori pensano: ora la questione si fa seria! Mio figlio/figlia si appresta a varcare le porte di una vita piena, oppure finisce su un binario morto. Gli allievi e le allieve si preoccupano soprattutto dell'aspetto sociale. Si chiedono: e se mi mettono in una classe diversa da quella dei miei amici? Se i genitori danno troppa importanza a questo fatto, i figli ne risentiranno.

Consigli:

  • Relativizzare: al momento del passaggio alle medie avviene una prima selezione (in Ticino alla fine del primo anno). Il sistema di formazione aperto consente tuttavia ancora correzioni in tutte le direzioni.
Stefanie Ritzler
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Stefanie Rietzler

è psicologa, scrittrice («Clever lernen») e direttrice, insieme a Fabian Grolimund, dell'Akademie für Lerncoaching di Zurigo.

Testo: Monica Müller

Informazioni utili

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Stefanie Rietzler

è psicologa, scrittrice («Clever lernen») e direttrice, insieme a Fabian Grolimund, dell'Akademie für Lerncoaching di Zurigo.

Testo: Monica Müller

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Quale ruolo hanno le aspettative nei confronti dei propri figli?

Molti genitori desiderano che i figli prendano la loro stessa strada, oppure che colgano occasioni a loro negate. I commenti sono ad esempio: «Nella nostra famiglia tutti hanno studiato.» O talvolta anche: «Fa qualcosa di utile, un apprendistato, piuttosto che romperti la testa studiando.» Simili aspettative disorientano. Alcuni studi dimostrano che i figli/le figlie di non laureati, che per primi intraprendono un percorso accademico, soffrono con maggior frequenza di ansia da prestazione (paura degli esami) e mettono in discussione più spesso la loro scelta. Sull'altro fronte, i figli/le figlie dei laureati si sentono spesso costretti e fare la maturità e a continuare gli studi, anche se non è affatto la loro strada.

Consigli: 

 

  • Fare un esame di coscienza: cosa mi sta davvero a cuore come padre o madre? Il bene di mio figlio/mia figlia o l'immagine verso l'esterno?
  • Essere consapevoli: per i figli è difficilissimo opporsi al percorso che i genitori ritengono giusto per loro.
  • Fare presente al figlio/alla figlia: si tratta di scegliere una scuola che vada bene per te.

 

Cosa fare se il figlio/la figlia non ce l'ha fatta ad avere i voti necessari per il livello tanto ambito?

Inizialmente per molti è come se crollasse il mondo e iniziano a dubitare di sé. Spesso subentra anche la paura di deludere genitori e insegnanti o di fare la figura dei falliti. I genitori possono aiutare i figli permettendogli di esprimere la delusione e mostrando comprensione. Magari hanno vissuto anche loro qualcosa di simile e possono parlarne?

Consigli:

 

  • Mostrare chiaramente al figlio/alla figlia che questo fatto non cambia assolutamente niente nella stima e nell'amore dei genitori nei suoi confronti.
  • Riconoscere che alla lunga è certamente meglio stare in una classe che rispecchia i propri tempi di apprendimento. Essere sempre tra i più lenti e dover costantemente lottare per stare a galla incrina l'autostima e la fiducia in se stessi.
  • Cercare soluzioni: se il figlio/la figlia non riesce a farsene una ragione, allora c'è un blocco ed è opportuno indagarne insieme le cause. Si tratta degli amici dai quali bisogna separarsi? Allora si può discutere quali sono le possibilità al di fuori della scuola per continuare a coltivare queste amicizie. Oppure la professione tanto ambita appare ormai preclusa? In questo caso i genitori possono spiegare che ci sono altre vie per raggiungere l'obiettivo desiderato, oppure cercare alternative che corrispondano agli interessi del figlio/della figlia.

 

Spesso l'aspetto sociale è quello che incide di più: «Come faccio se non possono stare nella stessa classe dei miei amici?»

E se un allievo/un'allieva non intende sfruttare il suo potenziale?

Per i genitori è difficile stare a guardare. Tuttavia: talento e intelligenza non sono un obbligo a intraprendere una carriera accademica. C'è chi ha un quoziente intellettivo molto alto e al contempo una forte avversione nei confronti della scuola. O forse l'adolescente non è ancora maturo per investire così tanto tempo dello studio. In questi casi dà più soddisfazione entrare subito nel mondo del lavoro ed eventualmente proseguire in un secondo tempo la formazione.

Consigli: 

  • Dialogare apertamente con il figlio/la figlia: cosa ti piace fare? Quali sono i tuoi interessi principali? Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Quali sono i percorsi per realizzarli? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle diverse scuole? Cosa è importante per te? Qui occorre essere pazienti. A questa età è molto difficile rispondere a simili domande.

Preparazione alla scuola media: buono a sapersi

  • Indipendentemente da come andranno le cose, il passaggio da una scuola all'altra è sempre anche un addio: alla classe, all'insegnante, alla scuola.
  • Spesso i genitori ritengono che per essere dei «bravi genitori» debbano fare in modo che il figlio/la figlia vada al liceo. Questo non è però compito loro, né una questione di loro esclusiva competenza. Insieme all'insegnante dovrebbero invece cercare di capire qual è la soluzione migliore per il proprio figlio/la propria figlia e reagire quando l'impegno richiesto appare superiore o inferiori alle potenzialità.
  • Il tentativo di motivare il figlio/la figlia con scenari che incutono paura è controproducente. Invece di dire: «Se non ti dai una mossa adesso, te ne pentirai amaramente», è meglio prospettare scenari positivi e coinvolgere l'adolescente: «Se adesso ti impegni, potresti realizzare questo o quello. Così avresti la possibilità di...»
  • Anche gli allievi/le allieve migliori, che accedono ai livelli più elevati, all'inizio si sentono insicuri. È il cosiddetto «effetto del pesce grande in uno stagno piccolo»: l'allievo/a si rende conto di non essere più il «pesce più grande dello stagno», ma solo uno dei tanti. E che potrebbe anche essere meno brillante di altri.

Imparare con i figli in modo facile

Nel corso online con certificazione scientifica «Mit Kinder lernen» (Imparare con i figli), i genitori imparano in dodici lezioni e alcuni brevi video ad aiutare senza stress i figli nell'apprendimento e nei compiti a casa. Coautrice del corso è Stefanie Rietzler, psicologa e learning coach, nonché autrice dei consigli in questo articolo.

Informazioni su mit-kindern-lernen.ch (in tedesco)

Cantoni diversi, sistemi diversi

La scuola media fa parte della scuola dell'obbligo. Nella Svizzera interna si tratta del Sekundarstufe I che dura tre anni. Nel Canton Ticino è la scuola media della durata di quattro anni. Nella Svizzera interna la scuola media comprende diversi tipi di scuole. Nel Canton Ticino la scuola media è unificata, con tuttavia una differenziazione dei livelli a partire dal secondo anno. La maggioranza dei Cantoni prevede diversi livelli di scuola, ad esempio la Realschule, la Sekundarschule o il Gymnasium.

In Svizzera il passaggio dalla scuola elementare alla scuola media è diverso a seconda del Cantone e del tipo di scuola. In quasi tutti i Cantoni si consultano il corpo insegnante, i genitori, nonché gli allievi e le allieve. In aggiunta hanno voce in capitolo anche la direzione della scuola e l'autorità di supervisione scolastica. Nella stragrande maggioranza dei Cantoni, la decisione definitiva spetta all'autorità di supervisione scolastica, come ad esempio la Commissione scolastica, le autorità scolastiche o l'Ispettorato scolastico.

Per il passaggio alla Sekundarschule o alla Realschule nei Grigioni si decide in base alla valutazione complessiva, nonché ai colloqui con genitori, allievi e allieve. In caso di disaccordo è possibile sostenere un esame. Nel resto della Svizzera questa possibilità è ancora data solo nella parte tedescofona del Canton Berna, nonché nei Cantoni Basilea-Campagna, Basilea-Città, Glarona e Turgovia. Argovia punta su una valutazione globale. A Lucerna contano i voti, le competenze acquisite e lo sviluppo futuro. A San Gallo è determinante il parere del corpo insegnante e il quadro dei voti. A Zurigo conta la valutazione generale, che comprende le capacità cognitive, la propensione allo studio e all'apprendimento e il comportamento sociale, nonché lo sviluppo personale e le verifiche dell'apprendimento.

In dieci Cantoni della Svizzera tedesca esiste il «Langzeitgymnasium», una sorta di liceo in versione lunga che dura sei anni e comincia subito dopo le elementari. Nei Cantoni di Appenzello Interno, Lucerna, Nidwaldo, Obwaldo, Uri e Zugo vi si accede mediante una raccomandazione per idoneità. Questa valutazione si basa spesso sul valore indicativo di una media del 5,2. A Glarona, nei Grigioni, a San Gallo e Zurigo bisogna superare un esame di ammissione. In Ticino il primo anno di scuola media è invece uguale per tutti. Poi, a seconda dei voti, si accede ai corsi attitudinali o ai corsi di base in determinate materie. Questo modello è però attualmente messo in discussione.

Un paio di prodotti amati dagli allievi e dalle allieve delle medie

Foto: Getty Images

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